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Il LXII° volume della Storia delle Nazioni, la nota ed utile serie di manuali inglesi, è dedicato alla Inghilterra Medioevale, o meglio come si vede dalle date, alla parte media del Medio Evo in Inghilterra. Si scorre volentieri per rivedere i Templari e gli Ospitalieri che avevamo dimenticato da W. Scott in poi, i Cisterciensi invasori cattolici e apportatori dello stile gotico francese, i Francescani invasori cattolici e apportatori della severità costruttiva. I capitoli sulla cultura e sulle Università valgono a rompere — se già non sono spezzate — le formulette sulle tenebre medioevali; le miniature rallegrano, con i loro cavalieri ferrati e le loro damigelle gentili; la cattedrale di Lichfield come un tridente di marmo terribilmente rizzato contro il cielo, le dolci arcate normanne dell'abbazia di Ramsey che ci parlano del nostro S. Ambrogio milanese, il castello romantico di Hedingham, i sigilli e le statue dei re, le loro tombe e le loro suppellettili, gli avori e i manoscritti adornano e vivificano le pagine della storia. Un diavolo vestito da donna alla moda del 1150 ci insegna di Mefistofele assai più che dieci anni di erudizione goethiana: chi sa che su quella miniatura non si sia fermato l'occhio sanguigno di Marlowe!
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